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Martina e Giovanni

Giovanni era all’ultimo anno di liceo.
Ancora vergine desiderava fottere una ragazza più di qualsiasi cosa al mondo.
Ma sopra tutto voleva fottere Martina.
Martina non era all’ultimo anno.
Aveva 18 anni, era alta un metro e sessantacinque, capelli biondi ed aveva due tette enormi e ben sagomate.
Aveva una carnagione perfetta e veramente un bell’aspetto.
Era bella.
Per Giovanni era perfetta.
Ma come poteva avere una possibilità con lei? ? ?
Quel giovedì pomeriggio aveva sentito Martina dire al Sig. Guzzi, il loro insegnante di Storia, che si sarebbe fermata dopo le lezioni.
Anche Giovanni si era fermato, senza sapere completamente il perché, ma con la speranza almeno di vederla.
Pensava che ciò fosse sufficiente.
L’aveva vista in aula, sola, apparentemente al lavoro sui compiti.
L’ha guardato mentre entrava ed andava all’altro lato della stanza per fare la punta alla matita.
Giovanni era un po’ nervoso, non era lì per qualcosa di preciso, ma come ha gettato uno sguardo a Martina ha capito che qualsiasi cosa sarebbe valsa la pena per vederla.
Gli si è avvicinato e gli ha domandato qualcosa a proposito del compito di biologia di quel pomeriggio.
Mentre lei si chinava per trovare la pagina che gli interessava, il suo cazzo ha cominciato ad indurirsi.
Portava degli shorts di tessuto morbido ed il cazzo ha cominciato a spingere verso l’esterno.
Sentiva la testa pressata contro la biancheria intima ed avrebbe voluto chinarsi e spingerla dentro Martina.
Ha osservato che i pantaloncini di Martina erano stretti intorno al suo culo e mettevano in risalto ogni curva.
Erano pantaloncini già stretti e quando si è chinata si sono tesi ulteriormente.
Già immaginava di far scivolare il suo cazzo dentro e fuori di lei… oooh! Il pensiero l’ha fatto tremare.
“Ecco qui, Giovanni, ” ha detto alzandosi e urtandogli il cazzo con la schiena.
La sua mente correva.
“Si è strofinata contro il mio cazzo! ” ha pensato.
Lei era consapevole di ciò che aveva sentito e gli ha gettato uno sguardo mentre gli dava il foglio del compito.
“Che cazzo lungo! ” ha riso dentro di lei.
“E si vede anche! ”
Mentre ritornava alla sua postazione l’ha sfiorato col braccio, come casualmente.
Martina si stava eccitando!
Si è alzata ed è andata alla lavagna. Giovanni l’ha seguita senza capire cosa stesse succedendo.
Come si è chinata a prendere un pezzo di gesso, Giovanni ha strofinato dolcemente il suo pisello sulle sue natiche strette.
Invece di gridare aiuto, ha infilato una mano tra le gambe e ha afferrato la sua verga.
“Oh, merda, che bello! ” ha pensato Giovanni ragionando su cosa fare in seguito.
“Possibile che stia accadendo? ! ” si è meravigliato.
Martina si è girata, si è accovacciata maggiormente e ha strofinato la faccia sulla verga. Lentamente ha cominciato a tirargli via i pantaloncini con i denti.
Poi è passata ai suoi slip, centimetro per centimetro, finché il suo pene si è mostrato sull’attenti e pronto per la battaglia.
Ha leccato la punta della sua erezione palpitante e lui era già era pronto a venire!
Poi ha cominciato ad avvolgerlo con le sue labbra di seta, coprendo di calda saliva l’intera lunghezza dell’asta.
Ha aperto le labbra a sufficienza da circondare e bagnato le sue palle dondolanti che già formicolavano per il piacere e poi ha continuato a succhiare.
Giovanni era sicuro che si trattava di un sogno e da un momento all’altro si sarebbe svegliato.
L’ha succhiato con sempre più forza, strofinandogli le palle con le dita, prima che cominciasse a tremare per l’eccitazione.
Poi si è bagnata un dito e gliel’ha inserito dolcemente nel culo!
Non aveva mai sperimentato una cosa del genere prima e dopo il succhiare, lo spremere ed il pompare ha cominciato a sentire aumentare un orgasmo potente e rapidamente gli è esploso in bocca e su tutta la faccia.
Sperma appiccicoso gocciolava dagli angoli della sua bocca mentre lottava per tenerlo tutto dentro inghiottendolo rapidamente.
La schiena di Giovanni si è inarcata e la sua sborra è esplosa così liberamente nelle profondità della sua gola e ciò era più di quanto potesse sopportare.
Quasi gli è crollato addosso quando lei ha smesso di pompare e quello che sentiva era grandioso.
è piombato sul pavimento, solo per trovare Martina sdraiata accanto a lui.
Le sue labbra ancora bagnate lo hanno toccato e per un momento hanno unito la loro passione rotolandosi sul pavimento.
Quasi immediatamente lei si è girata e ha messo il suo triangolo umido e biondo di peli pubici contro la sua faccia.
Non si ricordava quando lei si era tolta shorts e mutandine!
La lingua di Giovanni è uscita immediatamente e ha leccato la sua fica con frenesia.
Sentiva i suoi capezzoli eretti che toccavano la sua verga mentre lei cominciava a massaggiargliela violentemente.
Ben presto ha sentito i suoi muscoli vaginali contrarsi contro la sua faccia.
Lei ha aperto le gambe per permettergli di inserire il più possibile la lingua nella sua passera aperta.
Lei l’ha masturbato ancora finché finalmente è esploso in un orgasmo grandioso.
Successivamente, dopo aver ripreso fiato, si è sdraiata sulla schiena e gli ha fatto un cenno.
Quando gli si è sdraiato sopra, lei ha alzato le gambe.
Lui si è fermato un momento, pensando a cosa avrebbe detto la gente e leccandogli le mammelle con grande appetito.
Ha pensato a cosa sarebbe successo se qualcuno fosse entrato ora.
Ha deciso di non preoccuparsene e, con un urto delle anche, ha spinto il suo cazzo nella sua passera aperta e fradicia.
Incredibile!
Mentre cominciava a pompare dentro e fuori, lei ha messo i suoi talloni sul suo culo per spingerlo sempre più dentro.
Ne voleva di più!
La sensazione del cazzo che scivolava dentro e fuori, la vista della sua faccia splendida, la sensazione delle sue mammelle rotonde, il profumo della sua pelle, il sapore dei suoi umori che gli erano rimasti in bocca ed il rumore del suo ansimare e gemere quasi lo facevano venire subito.
Si è rilassato leggermente per allontanare l’orgasmo incombente.
Ben presto ne ha avuto uno lei, ha inarcato la schiena e si è agitata selvaggiamente.
Giovanni si stava avvicinando, sapeva che stava venendo.
Non voleva che rimanesse incinta, ma non voleva neppure toglierlo, cosa fare?
Il cervello ha vinto sugli ormoni
Con una leccata finale alla sua tetta, lo ha tirato fuori rapidamente, lasciandola là sdraiata, che si scuoteva e pronta ad urlare.
Lei ha alzato ancora di più le gambe mostrando a Giovanni il più bel culo che avesse mai visto, più di quelli che il suo amico gli aveva mostrato sulle riviste.
Giovanni ancora tremante ha spinto il suo cazzo, bagnato di fica, dentro il suo culo, più in fondo che fa potuto, facendola lamentare per il piacere.
Ora era pronto, la sua dura verga d’acciaio scivolava dentro e fuori, il suo culo la succhiava dentro poi la sputava fuori.
Ha pompato sempre più velocemente.
Lei ha raggiunto di nuovo il climax, ancora più forte di prima, mentre si afferrava le chiappe e si allargava il culo il più possibile.
Lui sentiva nascere l’orgasmo più incredibile che avesse mai avuto.
Stava crescendo lentamente dentro di lui, aumentando di pressione e velocità. Ha cominciato a lamentarsi e proprio mentre lei raggiungeva ancora l’orgasmo, gli è venuto dentro.
Il suo sperma ha attraversato la sua verga e ed è uscito dalla testa del cazzo alla velocità della luce, sparando in fondo a lei.
Lei l’ha sentito proprio mentre anche lei veniva e ne è rimasta sopraffatta.
Ha dato ancora un paio di colpi poi l’ha tirato fuori ed è crollato su di lei.
La cosa più bella che avesse avuto nella vita era finita.
Si sono sentiti sopraffatti dalla gioia e dalla tristezza che fosse finito, erano esauriti e stavano per cadere in un meritato sonno.
BUZZZ! L’ultima campana della giornata.
La scuola era veramente finita e l’ultimo bus stava per partire.
Giovanni ha cominciato a vestirsi e i suoi occhi affamati erano fissi sul caldo corpo di Martina abbandonato sul pavimento.
“Grazie, Giovanni. Non sei stato male per essere una matricola! ”
“Cosa vuoi dire? ”
“Non avevo mai fottuto con una matricola e tu praticamente lo sei, volevo sapere se eri abbastanza in gamba. ”
Finalmente la cosa è stata chiara per Giovanni, evidentemente Martina non era una vergine innocente.
L’aveva vista circolare con ragazzi più anziani e sapeva che andava alle feste, ma ora aveva compreso cosa probabilmente succedeva a quelle feste.
“Allora… grazie. Dovresti fare presto per prendere l’ultimo autobus. ”
“No, ho detto al Sig. Guzzi che mi sarei fermata per una lezione speciale da parte sua. Ci vediamo domani, Giovanni. ”
Giovanni ha finito di vestirsi ed è corso verso l’autobus pensando a quello che Martina intendeva per “lezione speciale” FINE

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