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Ricordi di scuola

Questa è un’esperienza che ho avuto l’ultimo giorno di scuola di quando ero alle superiori e avevo 18 anni.
Era una bella giornata, tutta la scuola stava fuori dell’edificio, molti per i fatti loro, alcuni a seguire il concertino della scuola.
L’atmosfera non era male, e dopo aver valutato non pochi fattori, decisi di fare la proposta alla mia ragazza; le andai vicino, cominciai a baciarla sul collo, a dare furtive ma grosse palpate alle sue tette; dopo averla evidentemente mandata in estasi, le dissi che volevo scoparla li, a scuola. Lei rifiutò, io cercai di convincerla, ma lei non ne volle sapere.
Al che le dissi
“Lo sai cosa stai rifiutando … Ne sei proprio sicura ? ”
Sapeva bene cosa si stava perdendo, non era la prima volta che la scopavo, ma lei continuò ancora a rifiutare, dicendomi che finita la scuola voleva che la portassi a casa, e la avremmo scopato.
Ma io non volevo aspettare.
Lei allora prese e se ne andò, andò al liceo lì vicino (3 scuole nello stesso complesso, ma in edifici diversi) da una sua amica, che io odio.
Io allora presi la palla al balzo, e decisi di non lasciarmi scappare l’occasione.
Indossai i miei occhiali da sole a specchio blu, e adocchiai una tipa che se ne stava da sola a guardare il concertino.
Le andai vicino, con fare molto sensuale la circondai, andandole poi davanti, e le chiesi se voleva ballare, già alcuni altri lo stavano facendo, e così lei accettò.
La musica mi era complice: i suoi ritmi sensuali mi permisero di stringerla a me e di palparla, palpate corte ma profonde, che mi permisero di constatare che aveva un corpo niente male.
A questo punto le dissi che era veramente carina, e le chiesi se potevo baciarla sul collo.
Lei rispose di si, e a questo punto era praticamente fatta.
Cominciai, muovendomi seguendo la musica, e la baciai alla grande: riuscivo a sentire i gemiti che uscivano dalla sua bocca, e notai che non riusciva a starmi dietro, e che voleva sottrarsi, ma io non glielo permisi e la strinsi a me.
Intanto, alzando gli occhi, vidi alcune amiche della mia ragazza che mi guardavo con la bocca aperta: sapevo che di lì a poco, appena avessero ricominciato a ragionare, sarebbero andate a chiamare lei, e così aspettai che andassero via, presi per mano Debora, la bellissima ragazza che stavo baciando, e la portai nell’edificio.
Ormai non si poteva pensarla come una semplice ballata, oramai aveva capito quali erano i miei intenti, ma forse non fino in fondo.
Probabilmente lei pensava che volessi baciarla e al massimo palparla in privato, da soli, ma la mia intenzione andava oltre a questo.
La portai in una stanza che avevo adocchiato da tempo, era perfetta: fuori mano, tranquilla e comoda.
Volevo fare tutto alla grande, e quando mancavano pochi metri alla stanza, sapendo che non avrei incontrato nessuno, la presi in braccio e la portai così alla stanza.
I suoi occhi erano pieni di luce: mai avevo visto così tanta bellezza e passione negli occhi della mia ragazza.
Arrivati alla stanza chiusi la porta, le andai vicino e la baciai dolcemente, senza fretta (erano appena le 10. 40), lei mi mise le braccia attorno al collo, da lì capii che era praticamente cotta.
A questo punto mi pentii di quello che stavo facendo: non volevo che fosse solo una storia, volevo lei, e non la mia ragazza.
Mi accorsi che quest’ultima mai era stata presa come Debora quando era con me, e mi ripromisi che l’avrei lasciata il giorno stesso, per restare lei, Debora, la ragazza che stavo baciando.
Era davvero bellissima: 18 anni, i suoi capelli lunghi castani nascondevano con i ciuffi un viso davvero fantastico, gli occhi verdi rendevano felice al solo guardarli.
Cambiai idea: quello che mi ero prefissato di fare non andava più, non con lei, lei era troppo carina, mi aveva stregato con la sua bellezza.
Mentre lavoravo con la mente, lei mi strinse forte, smise di baciarmi e mi disse
– Forse è un po’ troppo presto per dirlo, ma mi piaci veramente molto, e penso di amarti. –
I neuroni del mio cervello cominciarono a pompare energia elettrica, e io non capivo più niente.
Non potei non negare che era successa la stessa cosa a me ma, mentre lo dicevo, lei mi mise il dito sulle labbra e mi disse
– Shhhh … , non dire niente, baciami. –
Stavo veramente per morire.
La sua voce era fantastica, non parlava molto forte, ed aveva una voce bellissima, che mi eccitava da morire.
Lei cominciò a slacciarsi la camicietta, ma io la fermai dicendole
– Lascia fare a me – Allora lei si fermò, e io ripresi a baciarla, slacciandole piano piano la camicia.
Eravamo entrambi eccitatissimi, io le tolsi la camicia e scesi a baciarla sul collo e poi sulle tette, delle bellissime tette, accarezzandole i fianchi.
Lei poi spogliò me, e io finii di spogliare lei.
Ci baciammo per una mezz’ora buona, non riuscivo a staccarmi dalle sue labbra.
Poi lei andò ad appoggiarsi ad una cattedra, divaricò le gambe, e mi guardò con un viso che emanava una tale quantità di erotismo che non fui in grado di trattenermi: mi abbassai, le slacciai le jeans e cominciai a baciarle i bacino,
l’ombelico e scesi fino alla figa, una figa davvero meravigliosa e completamente bagnata: quella ragazza sembrava davvero una dea, tanto era bella.
Lei cominciò a mugolare, e la mia eccitazione a quel punto si fece evidente.
La leccai per circa 5 minuti, facendola bagnare abbondantemente, poi lei mi disse che voleva fare altrettanto, mi sdraiò sul tappeto e mi abbassò i boxer.
Nel vedere il mio cazzo rimase allibita: la prima cosa che mi disse fu
– Wow – e subito dopo – ma come facevi a nasconderlo ? – Io risi, lei mi baciò e poi scese, passando per il petto e lo stomaco.
Cominciò a baciarlo, e subito dopo a leccarlo: la mia ex, perchè è così che la devo chiamare, mai mi aveva fatto un pompino così.
Resistei a quel carico di passioni ancora per poco, le dissi che stavo per venire, ma lei continuò,
dicendo che lo voleva in bocca.
Io non esitai e le riempii la bocca di sperma: lei continuò a succchiarlo, io stavo per svenire, lo sperma le usciva dai lati della bocca e io le dissi
– Basta, sennò mi fai morire. – Lei allora salì e mi baciò.
A questo punto il mio desiderio tornò a farsi sentire, e non riuscii a dirgli di no.
Le dissi che volevo scoparla, lei mi disse che era vergine, e mi chiese di fare piano, al che io le risposi
– Non preoccuparti amore mio, voglio che sia speciale con te, tu mi piaci troppo. –
Si sedette sul tavolo e aprì le gambe: se avessi potuto, le avrei fatto una foto, era veramente la fine del mondo !
Mi avvicinai, la abbracciai e la baciai: intanto il mio cazzo entrava dentro di lei, e sentii le sue mani stringersi dietro la mia schiena, le sue labbra chiudersi leggermente e i muscoli della sua figa stringersi attorno al mio cazzo, regalandomi una sensazione unica.
Mi mise le braccia attorno al collo, io pompavo dolcemente, andando però a fondo, ed entrambi godevamo come dannati.
Andammo avanti solo un quarto d’ora circa, poichè era la sua prima volta, e ci straiammo abbracciati.
Rimanemmo lì per una ventina di minuti, poi ci rivestimmo, ci baciammo e uscimmo dalla stanza.
Non la mollai più per il resto della mattina, ne ero innamorato cotto, io di lei e lei di me.
Trovai poi la mia ex, insieme alla sua amica, e le dissi
– Mi sono accorto che tra di noi non poteva funzionare, è inutile andare avanti: oggi passerò da te e ti riporterò tutte le tue cose. Addio. –
Lei non disse nulla, meglio così, e io andai via con Debora.
Mancavano pochi minuti alla fine, così ci avviammo verso la moto, abbracciati.
La portai a casa, la baciai di nuovo, e le dissi di prepararsi per il pomeriggio, perchè saremmo andati in spiaggia.
Nel pomeriggio andai dalla mia ex, le restituii tutte le sue cose: lei neanche piangeva, mi teneva solo il muso duro, ma sapevo che appena ne avesse trovato uno di meglio, le sarebbe passato.
E pensare che ci ero stato assieme 1 anno.
Poi andai da Debora, e insieme andammo al mare.
Ora siamo ancora assieme, e per nulla al mondo la voglio lasciare, e neanche lei. FINE

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